“Cassazione respinge ricorso di Laura Bonafede: coinvolta nella rete di protezione di Matteo Messina Denaro”

La Cassazione ha messo fine alle speranze di Laura Bonafede, ex maestra accusata di favoreggiamento nei confronti del defunto boss mafioso Matteo Messina Denaro. La sentenza, numero 3669, ha sottolineato che i rapporti tra Bonafede e il criminale non erano limitati a una semplice conoscenza personale, ma implicavano anche dinamiche associative. La Corte ha messo in evidenza il ruolo attivo di Bonafede come intermediaria per la comunicazione esterna dei messaggi di Messina Denaro. Questo le avrebbe consentito di trasmettere gli ordini e le indicazioni ai suoi complici mafiosi in libertà, riducendo così la necessità per il boss di esporsi direttamente. La Cassazione ha respinto quindi il ricorso presentato contro il diniego del Tribunale del riesame riguardo alla richiesta di scarcerazione di Bonafede. La sentenza ha anche evidenziato il rischio di compromettere le indagini ancora in corso, soprattutto per quanto riguarda l'individuazione di altri membri della presunta "rete di protezione". Il timore che Bonafede potesse comunicare con persone esterne al suo ambiente potrebbe mettere a repentaglio l'efficacia delle indagini e favorire la reiterazione di reati da parte di individui ancora sconosciuti che hanno aiutato Messina Denaro per molti anni. La decisione della Cassazione conferma quindi la gravità delle accuse mosse nei confronti di Bonafede e l'importanza di tenere lontane dall'azione investigativa tutte le persone coinvolte nella latitanza del boss mafioso. La lotta contro la criminalità organizzata continua, sottolineando l'importanza della cooperazione tra le forze dell'ordine e il sistema giudiziario per garantire la sicurezza e la giustizia nel nostro paese.

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