Operazione dei Carabinieri: Arrestati quattro uomini accusati di estorsione legata alla mafia
I carabinieri, sotto la coordinazione della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Palermo, hanno compiuto un'operazione che ha portato all'arresto di quattro uomini accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso e detenzione di armi. Il blitz, che ha avuto luogo circa un mese fa, è stato reso noto solo oggi, 7 novembre 2024, suscitando un notevole interesse tra la popolazione e le autorità locali. Tra gli arrestati figura Salvatore Sal Catalano, noto boss della "Pizza Connection", un'organizzazione mafiosa che negli anni '80 gestiva un fiorente traffico di eroina, esportando miliardi di dollari da Palermo agli Stati Uniti attraverso pizzerie e ristoranti italiani. Catalano, ora ottantatreenne, è stato arrestato insieme a Filippo Cimilluca, 48 anni, di Ciminna; Vito Pampinella, 64 anni, di Caccamo; e Antonio Baucina, 33 anni, del quartiere Zen di Palermo. Stando alle indagini, Cimilluca avrebbe estorto un imprenditore nel 2021, imponendogli di costituire una sorta di società e promettendo un supporto economico, ma successivamente chiedendo il pagamento di rate mensili di 500 euro «a vita». L'imprenditore, dopo aver assolto il proprio debito nel 2023, ha ricevuto richieste di una buonuscita di 30mila euro per poter vendere la sua attività. Di fronte al rifiuto dell'imprenditore, sono iniziate una serie di minacce. Le intercettazioni hanno rivelato dettagli inquietanti, tra cui la richiesta degli indagati di acquistare pistole. Un'operazione che ha fatto scattare l'azione dei carabinieri, culminata nel momento in cui Cimilluca parlava di un acquisto di chilogrammi di polvere da sparo per «fare saltare la casa». Il giudice per le indagini preliminari (GIP) Lirio Conti ha accolto la richiesta di arresto formulata dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dai sostituti Giacomo Brandini e Andrea Fusco, nonostante l'età avanzata di Catalano, che dopo aver scontato una condanna di 25 anni negli Stati Uniti è rientrato a Ciminna nel 2016, dopo essere stato espulso. Nonostante le sue condizioni, il tribunale ha deciso per la detenzione in carcere e non per lo stato di arresti domiciliari. L'operazione segna un importante passo nella lotta contro le organizzazioni mafiose e le estorsioni, evidenziando l'impegno della DDA e delle forze dell'ordine nel contrastare fenomeni di illegalità che affliggono il territorio. La speranza è che questi arresti possano contribuire a un clima di maggiore sicurezza e giustizia per gli imprenditori e i cittadini onesti.