Conclave in arrivo: sono 135 i cardinali elettori, ma resta in bilico il voto del cardinale Osoro Sierra
Vaticano – Con l’apertura del Conclave ormai imminente, si delineano i contorni di un’elezione che determinerà il volto e il destino della Chiesa cattolica nei prossimi anni. Sono 135 i cardinali con diritto di voto chiamati a eleggere il nuovo Pontefice, un numero che supera di gran lunga la soglia di 120 stabilita dalla costituzione apostolica Romano Pontifici Eligendo di Paolo VI e confermata da Universi Dominici Gregis di Giovanni Paolo II. Tuttavia, tra loro, si fa strada un’incertezza: il cardinale spagnolo Carlos Osoro Sierra, che compirà 80 anni il prossimo 16 maggio, si trova in bilico, poiché la norma stabilisce che i cardinali oltre questa età non abbiano diritto di voto. I papabili e le possibili linee di successione Nel panorama delle ipotesi, circolano con insistenza i nomi di diversi cardinali considerati papabili. Tra i più accreditati, il segretario di Stato Pietro Parolin, figura di grande peso nella Curia, e l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, noto per il suo impegno pastorale e diplomazia. Non mancano i nomi provenienti dalle periferie della Chiesa: il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa, l’ungherese Peter Erdo, il francese Jean-Marc Aveline, l’olandese Willem J. Eijk, il filippino Luis Tagle, simbolo della Chiesa asiatica, e il congolese Fridolin Ambongo Besungu, rappresentante dell’Africa. A questi si aggiungono figure latinoamericane come il brasiliano Leonardo Ulrich Steiner, arcivescovo di Manaus, e altri ancora, a testimonianza di una Chiesa sempre più globale e diversificata. La composizione degli elettori e le strategie di Francesco Il numero di 135 cardinali elettori si configura come una cifra eccezionale, superiore di molto ai 120 previsti, ma questa non è una novità per il Papa in carica. Papa Francesco, da quando ha iniziato il suo pontificato, ha creato 107 elettori, con una strategia chiara di rinnovamento e di apertura verso le periferie del mondo. Con le sue ultime nomine, ha voluto consolidare una maggioranza di cardinale favorevole a un’interpretazione più inclusiva e dialogante del ruolo della Chiesa. Il totale dei cardinali creati da Francesco è di 163, di cui 133 sono attualmente elettori, contro i 23 di Benedetto XVI e i soli cinque di Giovanni Paolo II. Tra loro, non mancano figure di spicco e anche oppositori: ad esempio, il tedesco Gerhard Ludwig Mueller, già prefetto della Dottrina della Fede con papa Ratzinger, che ha criticato alcune posizioni di Francesco e non ha mai ricevuto la porpora da lui. La diversità di vedute tra i membri del Collegio Cardinalizio è, dunque, un elemento che potrebbe influenzare le dinamiche dell’elezione. Una Chiesa sempre più globale e meno occidentale Le scelte di Papa Francesco in materia di nomine cardinalizie hanno progressivamente modificato la composizione del Sacro Collegio, rendendolo meno eurocentrico e più rappresentativo delle chiese di frontiera e delle periferie del mondo. Questa strategia mira a riflettere una Chiesa più inclusiva, aperta alle sfide globali e alle diverse realtà culturali. L’obiettivo è creare un collegio elettorale che possa interpretare le esigenze di una comunità cristiana sempre più diversificata e in continua evoluzione. In attesa del Conclave Mentre i cardinali si preparano all’apertura del Conclave, il clima è di attesa e di tensione. La presenza di un numero così elevato di elettori, i nomi di papabili e le tensioni tra i diversi schieramenti rendono questa elezione tra le più complesse degli ultimi decenni. La decisione finale dipenderà non solo dai numeri, ma anche dall’abilità dei cardinali di trovare un candidato che possa rappresentare un nuovo corso per la Chiesa universale. Solo dopo le fumate bianche, che annunciato l’esito con il tradizionale segnale di un nuovo Papa, sarà possibile conoscere la direzione che il prossimo Pontefice intenderà imprimere alla Chiesa cattolica nel mondo di oggi.