Agrigento: Tre scafisti fermati per il trasporto di migranti
Tre presunti scafisti sono stati arrestati dalla procura di Agrigento per il presunto coinvolgimento nell’ingresso illegale in Italia di 24 migranti tunisini, tra cui tre minori e una donna. Le forze dell’ordine hanno sottoposto i tre uomini, di età compresa tra i 25 e i 44 anni, a fermo di indiziato di delitto, ritenendoli responsabili di aver organizzato il trasporto dei migranti su un peschereccio. Le indagini hanno rivelato che, una volta arrivati in prossimità delle acque italiane, i migranti sono stati trasferiti su un barchino di ferro al traino, che era rimasto vuoto fino a quel momento. Quest’operazione è avvenuta mentre il peschereccio, identificato come "Sidi Bohlal Ma605", ha fatto ritorno verso le coste tunisine. L'intervento determinante è stato effettuato dall’assetto aereo dell’agenzia europea Frontex, che ha monitorato la situazione e registrato le operazioni del peschereccio in acque internazionali. A seguito di questa segnalazione, le motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza sono giunte sul luogo, hanno soccorso i migranti e hanno fermato il peschereccio. L’analisi condotta dalle forze dell’ordine, in collaborazione con la squadra mobile di Agrigento e altre agenzie, ha evidenziato che a bordo del peschereccio non erano presenti elementi che potessero attestare un’attività di pesca: non c’era alcun pescato e le reti erano completamente asciutte. I tre indagati sono attualmente detenuti nel carcere di Agrigento, in attesa dell’udienza di convalida. È emerso che i migranti avevano pagato 2.500 dinari tunisini, quasi il doppio rispetto al costo standard di 1.000-1.200 dinari per una traversata in sicurezza da Sfax. Quello di sabato scorso rappresenta l'ennesimo episodio che pone in evidenza il grave fenomeno della migrazione illegale che attraversa il Mediterraneo, un fenomeno complesso che coinvolge numerose vite e mette a rischio la sicurezza di molte persone. Le autorità proseguono con le indagini per smantellare la rete di scafisti coinvolti in queste pratiche illecite.